Assunzione di Maria
L’Assunta: Maria impensabile senza Gesù
Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù (At 1,14). È l’ultima notizia su Maria nella Scrittura; poi il silenzio, nel quale si colloca la riflessione di fede della Chiesa: “quel corpo che aveva accolto per nove mesi l’umana gestazione del Figlio di Dio non poteva finire preda della corruzione del sepolcro. La verità cristiana della resurrezione dei corpi, di tutti i corpi, si realizza per Maria al momento della fine della sua giornata terrena”(G. GRAMPE, Maria, corpo glorioso, in “Rocca” 15/2025, p. 62).
Confessare Maria assunta in cielo riconosce il suo legame unico, di mamma/figlio, con Cristo, al punto da non poter pensarla senza il Figlio. L’antica iconografia d’Oriente e d’Occidente la pone sempre in questa relazione. L’antica chiesetta ostunese della Madonna della Nova ne presenta nella grotta la varietà: la Nikopeia rinvia alla gloria celeste mentre mostra il bambino, la Madonna del latte alla fisicità dell’essere madre, la croce al dolore nel vedere morire il Figlio, la Deesis all’intercedere presso Cristo Via, Verità, Vita (Gv 14,6).
Anche la Parola di Dio proclamata oggi sottolinea questo legame.
Maria che in quei giorni si alzò e andò verso la regione montuosa in una città di Giuda (Lc 1,39) ha già detto Eccomi sono la serva del Signore, avvenga a me secondo la tua Parola (Lc 1,38), porta già in seno il Figlio dell’Altissimo (Lc 1,32). L’evangelista non riferisce le parola del saluto ad Elisabetta, perché in lei la Parola si è fatta evento, rendendo lei annuncio dell’alba del Regno di Dio; la sua sola presenza dice Rallegrati, il Signore è con te (Lc 1,28) … Non temere (Lc 1,30).
Giovanni in seno alla madre percepisce la presenza di Cristo ed Elisabetta accoglie Maria quale madre del mio Signore (Lc 1,43) … beata perché ha creduto all’adempimento di quanto il Signore le ha detto (Lc 1,39).
Questo legame unico è icona del legame di Cristo con ogni uomo e ciascuna donna. Maria accogliendo il Benedetta tu fra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo seno (Lc 1,42), ne sposta l’accento sul Figlio portato in seno: lui è la benedizione per tutte le famiglie della terra (Gen 12,3); per lui e in lui la misericordia di Dio è di generazione in generazione per quelli che lo temono (Lc 1,50), per gli umili … per gli affamati (Lc 1,52-53), per poveri … afflitti … perseguitati (Lc 6,20-22), per i piccoli (Lc 10,21), per i discepoli piccolo gregge (Lc 12,32).
Confessare Maria assunta in cielo vede nella donna vestita di sole … era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto (Ap 12,1-2) un rinvio a quel legame e a quella speranza: come Maria, anche l’umanità, anche la Chiesa, sono portatrici della novità dell’evangelo, minacciate da forze ostili (Ap 12,3-4), custodite da Dio (Ap 12.5-6): la donna fuggì nel deserto dove Dio le aveva preparato un rifugio (Ap 12,6), in un luogo difficile, ma a liberazione avvenuta.
Confessare Maria assunta in cielo è confessare che oggi si è compiuta la salvezza e la forza e il Regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo (Ap 12,10); saper gridare a quanti parlano di riarmo e di guerre, violano il diritto del povero, deturpano l’ambiente (naturale ed urbano): “Non in nostro nome!”.