Mons. Angelo Raffaele Ciccarese (per tutti don Angelo) era nato ad Ostuni il 10/04/1942 e dopo aver studiato presso il Seminario diocesano di Ostuni e il Seminario regionale di Molfetta era stato ordinato sacerdote il 09/07/1966 da mons. Nicola Margiotta nella chiesa di S. Francesco in Ostuni (che allora fungeva da Cattedrale) assieme a don Domenico Melpignano, don Giovanni Calò e don Giuseppe Moro.
Ha vissuto i primi anni di ministero quale segretario di mons. Orazio Semeraro, dal 1967 arcivescovo amministratore sede plaena dell’Arcidiocesi di Brindisi e della Diocesi di Ostuni e insieme collaborando con i parroci di San Luigi Gonzaga in Ostuni e seguendo da assistente alla FUCI.
All’inizio degli anni ’70 con il parroco don Agostino Nobile ritennero di portare particolare attenzione al nascente quartiere periferico “Massariola”, allora completamente staccato dalla città. In una rimessa sorse, animato da don Angelo e da alcuni laici, un riferimento pastorale per la Messa domenicale e la catechesi ai ragazzi, primo nucleo della futura parrocchia “Madonna del pozzo”.
Dal 1973 al 1977 fu assistente del Settore Giovanile di Azione Cattolica, prima per nomina di mons. Semeraro e poi di mons. Settimio Todisco giunto nel 1975 quale nuovo pastore delle due diocesi. In questo compito promosse non solo lo stare insieme dei giovani delle diverse parrocchie della Diocesi di Ostuni (campi scuola estivi e incontri vari) ma anche la loro formazione con una Scuola di Teologia sia in Ostuni sia in San Vito dei Normanni.
Nominato nel 1976 parroco della nuova parrocchia di “Madonna del Pozzo”, la guidò fino al 1985 in fedeltà al Concilio Vaticano II e con sperimentazioni oggi definibili “sinodali” ante litteram.
Nel 1984, adeguando le strutture diocesane al nuovo Codice di Diritto Canonico (can 476-479), mons. Todisco nominò don Angelo vicario episcopale per la Pastorale Organica, affidandogli anche la cura della chiesa e confraternita di S. Maria della Stella e mamtenendolo assistente della FUCI.
In quello stesso anno don Angelo fu fra i sacerdoti fondatori e primi docenti dell’Istituto di Scienze di Brindisi.
Come vicario episcopale per la Pastorale Organica ha affiancato mons. Settimio Todisco prima e poi mons. Rocco Talucci nell’ordinaria programmazione e in qualsiasi attività in cui fosse necessario il coordinamento dell’Ufficio della Pastorale Organica. Con questi arcivescovi ha partecipato ai Ecclesiali Nazionali di Loreto (1985), Palermo (1995) e Verona (2006) e ai Convegni Ecclesiali Regionali di Bari (1993) e Taranto (1998), promuovendo in diocesi percorsi di sensibilizzazione, riflessione e preghiera. È stato con entrambi gli Arcivescovi discreto “convisitatore” nelle rispettive Visite Pastorali, accompagnando le parrocchie nell’accoglierla non quale prassi curiale ma evento dello Spirito.
In questi anni gli giunse anche la nomina a “monsignore” da parte di Papa Benedetto XVI.
Mons. Rocco Talucci, riorganizzando gli Uffici Diocesani aveva nominato don Angelo anche Direttore dell’Ufficio Catechistico che, nel suo duplice ruolo, curò la conoscenza in diocesi del “Progetto di Iniziazione Cristiana” della CEI coordinando gli Uffici diocesani per una traduzione in chiave locale, “EFFATHÀ, orientamenti per l’iniziazione cristiana nell’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni”.
La Visita Pastorale di mons. Talucci sfociò nella convocazione del Sinodo Diocesano, il primo dopo il Concilio e nota caratterizzante dei suoi ultimi anni di episcopato. Don Angelo con il suo Ufficio collaborò in diversi modi alla sua realizzazione.
Mons. Domenico Caliandro, subentrato come Arcivescovo nel 2013, rinnovando i quadri degli Uffici Diocesani, ne cambiò i responsabili, fra cui il Vicario della Pastorale Organica.
Don Angelo ha continuato a pubblicare, anche sui nuovi canali della comunicazione, riflessioni e approfondimenti spirituali e pastorali. Nel Giubileo Straordinario del 2016 si è reso disponibile quale “missionario della misericordia” ricevendone il mandato da papa Francesco nel mercoledì delle ceneri.
Nel cammino sinodale di questi ultimi anni è stato, fino a quando la salute glielo ha consentito, nel gruppo di tre sacerdoti incaricati dall’arcivescovo a promuovere e coordinare i percorsi sinodali diocesani.
Ha scritto il suo ultimo articolo per il nostro giornale nel mese di settembre scorso: “Prendo la parola perché le sorti di questa nostra Umanità mi stanno a cuore. In nome del Vangelo, ma anche in nome della comune umanità che è grazia ed eredità che non ci possiamo scrollare di dosso mai. Non posso stringermi nelle spalle e girarmi dall’altra parte, mentre in Ucraina, a Gaza e in tanti parti del mondo ci sono esseri umani che per alcuni pseudo potenti della Terra non hanno alcun valore. È quest’annientamento scientificamente programmato della dignità di ogni singolo essere umano che mi procura dolore e rabbia. Gran parte dell’opinione pubblica sembra stia prendendo coscienza che quanto sta avvenendo è un tornante serio e impegnativo della storia. Da una parte ci sono popoli interi che invocano la fine di ogni guerra. Dall’altra parte i capi politici e militari, uomini assetati di potere e di denaro, non vogliono intendere ragioni e proseguono ogni giorno una scia di sangue in cui non si fa più la guerra tra militari, ma su civili inermi, non su caserme, ma su tende per sfollati, su condomini, su ospedali, su scuole, su infrastrutture di prima necessità”.
Grazie don Angelo per il bene che hai seminato.



